La baita

Abitare un rudere
Cliente
Privato
Anno
2015 - 2019
Luogo
Valle dell’Orco (To)
Tipologia
Ristrutturazione
Foto
Dario Muzzarini


IL RUSTICO
Un piccolo rustico in mezzo ad un prato diventa per Enrico un sogno da abitare. Da fuori il rustico è bello così com’è, da conservare, ma l’interno deve essere trasformato in una casa funzionale confortevole e accogliente. A piano terra c’è una stalla con le mangiatoie in legno ai lati, a piano primo un fienile con il pavimento ancora ricoperto di paglia.

Le spazialità interne originali sono mantenute il più possibile: un’ampia zona giorno con la volta in pietra a piano terra e una confortevole zona notte con il tetto a falde a piano primo. Solo una nuova scala interna e un nuovo bagno modificano lo spazio così come l’avevamo trovato. Si aggiunge poi la nuova cantina, completamente interrata e realizzata a monte del rustico riutilizzando i massi emersi durante gli scavi.

IL LEGNO
L’idea architettonica è molto semplice: inserire nel rustico esistente un nuovo contenitore, riconoscibile, completamente rivestito di legno di castagno. Il nuovo volume si adatta ai contorni dell’involucro esistente in pietra e magari un giorno potrà essere completamente smontato per riconvertire l’edificio a quello che era.

Il legno di castagno riveste tutto ciò che è nuovo e diventa assoluto protagonista della baita. Scelto, modellato, incastrato, inchiodato, oliato, trasformato in rivestimento, in arredo, semplicemente “usato” per tre lunghi anni da Enrico, che per realizzare il suo sogno, si improvvisa straordinario falegname.

Il legno di castagno a piano primo riveste le pareti e il soffitto a falde, diventa porta, maniglia, nicchia, anta a scomparsa, si trasforma in botola contenitiva e in vano per ospitare i tatami. A piano terra riveste la lunga panca e il lungo bancone cucina che idealmente prendono il posto delle vecchie mangiatoie. Diventa tavolo, schienale della panca e alzata della cucina ma anche parete isolata contro la fredda muratura in pietra.




CREDITI
Architetture: Studioata
Falegnameria:
Silvan Neggia con Enrico Gri