La proposta ha lo scopo di recuperare questo spazio e integrarlo nel tessuto urbano e nella vita di Trujillo. L’intervento dialoga con gli elementi esistenti adottando un linguaggio a loro comune – una “simmetria asimmetrica” in pianta e prospetto, utilizzando materiali e tecniche locali ed essenze vegetali autoctone.
Le panchine in ferro battuto, disposte in modo quasi aleatorio lungo l’ampia scala centrale, intendono “romperne” la monumentalità; queste sedute possono essere rimosse o spostate secondo le esigenze della città. L’inserimento di un elemento statico -panchina- all’interno di un sistema dinamico -scala- fornisce al palazzo uno zoccolo contraddittorio dinamico/statico in continuo cambiamento.
La rampa a ovest cambia la sua natura allargandosi, risolvendo il problema delle barriere architettoniche, favorendo i flussi pedonali e consentendo il carico-scarico necessario per le attività culturali che si svolgeranno in questo nuovo spazio.
In passato, l’area centrale occupata da una pedana in cemento, era utilizzata dall’aristocrazia locale come pista da ballo.
Il progetto ha voluto fornire una rilettura della natura storica del luogo caratterizzata da attività ricreative e balli tradizionali attraverso una pavimentazione bicolore, realizzata in granito locale, a memoria della presenza di elementi storici all’interno del giardino.
Il nuovo spazio centrale è occupato da una fontana a pavimento che darà l’opportunità ai più piccoli di giocare in uno spazio più fresco, mentre, ad evocare i balli storici sarà ora il ritmo dei getti d’acqua.
Proprio nel cuore della piazza, infatti, sulle lastre bagnate dalla fontana orme scolpite rappresentano i passi di ballo del XVII secolo, esse invitano il visitatore a svolgere un’attività che in passato era riservata all’aristocrazia e diventando così protagonista di questo spazio.
Angoli suggestivi e atmosfere sono enfatizzati da un doppio sistema di illuminazione, la luce che accompagna i getti d’acqua crea una luminosità diffusa ed eterea, luci puntuali valorizzano elementi specifici quali la facciata del Palacio Juan Pizarro de Aragòn e la vegetazione esistente.
Diversi eventi si sono svolti dopo la rigenerazione urbana nella nuova Plaza; concerti, letture, festival di danza, teatro, sfilate… dimostrando come, oltre alla vita quotidiana, il progetto dinàmico/estàtico abbia la capacità di mutare in base alle diverse esigenze.